supporti per pittura a olio
superfici per pittura a olio: tavole in legno, tele e pannelli telati.
I supporti usati dai maestri
Introduzione
Le prime testimonianze sulla pittura a olio risalgono all’antichità: già nel I sec. a. C., infatti, l’architetto e scrittore romano Marco Vitruvio Pollione ne diede notizia nel suo trattato De architectura.
Tuttavia il perfezionamento di questa tecnica, rispetto a come veniva praticata in origine, si deve a Jan van Eych, pittore fiammingo vissuto nel Quattrocento. Egli capì che l’olio permetteva di sovrapporre strati sottili di colore in modo da ottenere effetti di luce e di profondità mai raggiunti prima in un dipinto.
Dalle tavole alle tele
All’inizio i pittori usavano le tavole di legno come supporto per i dipinti a olio; poi nel XV sec. impiegarono anche le tele di lino, canapa o iuta fissate a telai di legno. Tale scelta, rispetto all’impiego delle tavole, è essenzialmente dovuta a motivi di ordine pratico: le tele permettevano di dipingere su grandi formati; resistevano meglio all’umidità senza andare incontro all’imbarcamento, come invece accade al legno; avvolgibili su se stesse e leggere, potevano essere trasportate facilmente dai mercanti.
L’imprimitura
Comune a entrambi i tipi di supporto indicati è da sempre la necessità che siano preparati per accogliere i colori: un passaggio fondamentale per rendere la loro superficie uniforme e per ridurne la capacità di assorbimento. Tutto ciò è possibile attraverso l’imprimitura: essa consiste nello stendere più strati di gesso e colla animale al fine di chiudere i pori del legno o della tela. Tale procedura lenta e laboriosa ha spinto oggi gli artisti ad acquistare tele già trattate, per poter dedicare più tempo alla pittura.
Vi racconto la mia esperienza
Quali supporti preferisco e perché.
Mi piace dipingere sia sulle tele fissate ai telai in legno, sia sui pannelli telati, ovvero tele opportunamente incollate su dei resistenti e ben rifiniti pannelli di fibra di legno pressata (MDF, Medium Density Fibreboard).
Trovo interessanti questi ultimi quando voglio realizzare opere dalle dimensioni non standardizzate. Immaginiamo di avere in casa una parete sviluppata in altezza, ma alquanto contenuta in larghezza. Volendo impreziosirla con un quadro, sarà possibile, ricorrendo a un pannello telato, ottenere il formato più opportuno: tagliando il supporto si raggiungeranno le dimensioni adatte alla parete ospite.
Per quanto riguarda le tele, preferisco usarle quando realizzo delle opere da 30×40 cm in su, da appendere con o senza cornice; oppure quando voglio rendere più grazioso un ripiano con un’opera di 10×10 cm sostenuta da un mini cavalletto. In tal caso scelgo di dipingere la tela anche sulle facce laterali così che, osservando l’opera da più angolazioni, si abbia un’idea di tridimensionalità.





Come preparo le superfici da dipingere
Nei negozi di belle arti acquisto tele e pannelli telati che hanno già ricevuto un’imprimitura universale, tuttavia preferisco prepararli in modo che la loro superficie diventi più liscia possibile. Per raggiungere il risultato atteso, con una spatola o una pennellessa in setola, stendo sul supporto uno strato di gesso acrilico, quindi lascio che esso asciughi, mantenendolo in posizione verticale, così da ridurre la polvere che potrebbe aderirvi. Dopo tre ore passo una carta vetrata finissima sulla superficie perfettamente asciutta, in modo da levigarla, quindi applico un secondo strato di gesso acrilico e ripeto le operazioni già descritte.
Ne consegue che, per ottenere il supporto desiderato ho bisogno, considerati i tempi di applicazione, asciugatura e levigazione del gesso acrilico, di almeno sei ore e mezzo.
Importante sottolineare che la pazienza dedicata alla preparazione sarà ben ricompensata dalla sensazione di maggiore scorrevolezza del colore sui supporti, dal grado di luminosità delle tinte e dalla più sicura conservazione dell’opera nel tempo.
